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gennaio
Storia dei balli di gruppo
Fino al 1995-96 sembrava semplicemente blasfemo chiedersi se i balli di gruppo potessero diventare una disciplina di danza sportiva. Ancora oggi, c’e’ chi e’ perplesso per la scelta della FIDS di istituire la disciplina comunemente nota come CHOREOGRAPHIC TEAM.
Preciso innanzi tutto, che i balli di gruppo rientrano nella denominazione SOCIAL DANCE. Nelle competizioni, si parla di CHOREOGRAPHIC TEAM, con tanto di regolamento federale.Il successo che la Social Dance ha avuto negli ultimi anni ha convinto tutti, professionisti e non, a prenderne atto. Sarebbe stato sbagliato ignorare o snobbare a lungo un fenomeno di massa cosi’ importante e coinvolgente. La sua rilevanza è estetica, culturale, coreica e sociologica. E non di secondaria importanza e’ il grande business che ha creato.
Si è dibattuto sulla opportunita’ e sui termini di una codificazione dei balli di gruppo, nonche’ sulle modalita’ di una puntuale regolamentazione delle competizioni che, in breve tempo, hanno preso piede in tutto il territorio nazionale, dalle metropoli ai piccoli centri.Molti hanno invocato la necessita’ di elevare tali balli a Disciplina; altri (soprattutto i Maestri) hanno gridato allo scandalo.
La social dance nasce automaticamente, svincolata da ogni canone.Parecchi maestri si sono dichiarati scandalizzati proprio per gli eccessi di incompetenza e di libertà che si vedono in giro nel costruire coreografie.E’ dipeso dal fatto che le Associazioni del ballo sono state colte alla sprovvista dalle dimensioni del fenomeno, e per troppo tempo questo nuovo prodotto e’ stato gestito (tranne poche eccezioni) da persone che nulla avevano a che fare con il mondo della danza ufficiale, e che non avevano una preparazione di base all’altezza dei compiti e dei tempi. E’ stata la legge del mercato a determinare un simile scompenso. In assenza di maestri interessati a buttarsi in maniera convinta in questa nuova ‘avventura’, gli spazi creati dalla grande domanda sono stati colmati da chi s’è ingegnato prima.
L’esperienza ci insegna che quando una nuova danza viene lanciata a livello mondiale, con tutti i necessari ingredienti musicali e coreografici da gruppi o cantanti famosissimi, la stessa subisce in breve tempo una serie infinita di adattamenti, personalizzazioni, complicazioni, facilitazioni, contaminazioni, snaturamenti, ecc. Ogni nuovo ballo di gruppo e’ un prodotto commerciale vero e proprio a cui si applicano le regole del marketing, del lancio pubblicitario, della diffusione. Basta osservare il redditizio mercato delle videocassette. Ogni volta che esce un nuovo ballo, inizia la corsa ad apprenderlo e la corsa ad insegnarlo.
Il ballo di gruppo, inteso come ballo realizzato da una somma di singoli individui, e’ l’antitesi del ballo ufficiale di coppia, che e’ fatto di programmi codificati in riferimento alla distinzione dei ruoli maschio-femmina.La Social Dance, al contrario, rappresenta un modo libero di muoversi in pista individualmente, senza partner e senza le rigidita’ di vincoli prestabiliti o immodificabili.L’unica regola sarebbe quella di seguire il ritmo della base musicale, lasciandosi andare a personali performances, nella massima naturalezza.
Sulle orme del glorioso, ‘vecchio’ e mai tramontato hully gully, a partire dal 1995, si e’ affermata la moda di questo ballare singolarmente e tutti assieme.Per tale motivo e’ stato ed e’ necessario dare una bussola a decine e centinaia di persone allineate sulla pista, pronte a muoversi al ritmo di brani coinvolgenti.Queste persone hanno l’esigenza minima di uniformare passi e allineamento; esigenza ancora piu’ marcata, in caso di esecuzione di figure elaborate.Hanno bisogno di sentire l’armonia del gruppo.Non a caso, risulta utile il riconoscimento della leadership a qualcuno che guidi tutti gli altri, sia nei passi fondamentali che nei movimenti delle braccia e del corpo.
La moda e la cultura della social dance nascono da una domanda reale; ed il relativo fenomeno continua a crescere per dei motivi ben precisi. Rispetto al numero delle donne che scelgono i balli di gruppo autonomamente dal partner, le coppie sono molto di meno. Pertanto, non e’ sbagliato analizzare questo particolare aspetto del fenomeno. La Social Dance si impone al femminile. Le donne amano ballare. E’ risaputo. Noi maestri sappiamo per esperienza diretta che esse sono molto piu’ portate per la danza rispetto ai maschi. E oggi rivendicano una centralità anche sulle piste da ballo: col partner o senza partner.Col potere che oggi hanno le donne, non dobbiamo meravigliarci di come siano state capaci, direttamente o indirettamente, in pochi anni, di rendere possibile l’affermazione su vasta scala dei balli di gruppo. Non a caso, ne e’ derivato un business di consistenti dimensioni. Tutto l’indotto della danza e’ stato coinvolto nel fenomeno: comprese le case discografiche. Ogni anno, ogni estate, sui piu’ grandi successi mondiali che battono i records delle vendite, si inventano figure di danza sempre nuove ed accattivanti. E le piste accolgono clienti sempre più numerosi, mentre si allarga la fascia di eta’, verso l’alto e verso il basso.
Da un punto di vista sociale, i balli di gruppo sono una invenzione bellissima.All’estero il fenomeno non esiste: molti osservatori stranieri non ci capiscono.Ma il popolo italiano è anche un popolo di ballerini e di fantasisti.
Per quanto riguarda i concetti di stabilità e durata riferito a tali balli, e’ il caso di precisare quanto segue: · Di stabilita’ possiamo parlare senz’altro riferendoci alla portata e alla durata del fenomeno considerato complessivamente; ma non alla tenuta di un singolo ballo. Infatti, la tendenza attuale e’ quella di montare una specifica coreografia su ogni brano musicale di successo: cosi’ facendo, si lega la durata del ballo alla durata del brano musicale, fatta salva qualche ipotesi di eccezione. Sempre piu’ spesso un ballo di gruppo prende il nome dal brano musicale cui fa riferimento. Cito qualche esempio, allo scopo di far capire l’ampiezza del fenomeno e il relativismo temporale dei singoli successi: o il ciclone, no tengo dinero, el talisman, la garrota, la bomba, mueve la colita, vamos a la playa, la copa de la vida, la rueda de casino, sex bomb, mambo n. 5, vhich doctor, barbie girl, un dos tres maria.
Se si vuole procedere ad una catalogazione dei balli di gruppo, si può partire da una prima suddivisione in due tipologie: La prima tipologia riguarda i balli di gruppo che vengono creati sulle basi musicali delle danze di coppia: · samba, paso doble, merengue, cha cha, mambo, ecc. La seconda tipologia riguarda i balli di gruppo creati su danze libere (non di coppia): · hully gully, can can, twist, menehito, macarena, tiburon, flamenco, ballo del cow boy, limbo, sirtaki, tarantella, swing, tic tac, eotchan, el pam pam, la vuelta, boom boom, ballo del pinguino, el tipitipitero, ecc.
Il business che si e’ creato attorno a questi balli continuera’ ancora per molto tempo; ogni anno verranno montate delle coreografie ad hoc sui maggiori successi discografici, e verranno lanciati altrettanti balli di gruppo.A coloro che fanno fatica ad apprenderli tutti e bene voglio dire una parola di incoraggiamento: l’importante e’ partecipare.
(fonti: www.emmedance.altervista.org)
This entry was posted on sabato, gennaio 7th, 2012 at 01:03 and is filed under Senza categoria. Follow the comments through the RSS 2.0 feed. Comments are closed, leave a trackback from your site.